La diffusione del Coronavirus in Angola non cenna a diminuire. Sebbene i pazienti positivi siano concentrati perlopiù a Luanda, verso la fine di giugno c'è stato un rapido aumento dei casi. Tale incremento è dovuto al fatto che nella capitale angolana hanno iniziato a fare test rapidi soprattutto in quei luoghi che ospitano grandi agglomerati di persone, come i mercati, le piazze ecc. Secondo recenti studi, è stato stimato che il rapporto è di 4/100, il che significa che a Luanda, con una popolazione stimata di 7 milioni di abitanti, ci dovrebbero essere circa 280 mila positivi.
Il governo ha imposto quindi delle misure di sicurezza come l’uso obbligatorio della mascherina, ha imposto una riduzione della presenza sul posto di lavoro al 50%, introducendo la modalità di telelavoro quando possibile. Sono state chiuse le scuole e le universitá ed è stata ridotta la capacità sui trasporti pubblici del 50%.
A livello di salute pubblica, il governo sta portando avanti una campagna serrata di informazione e sensibilizzazione ed ha aumentato la capacità di testaggio fino a 1000 test al giorno. Per adesso si registrano in media 35-40 nuovi casi al giorno, la maggior parte dei quali è asintomatica (80%) e per quanto riguarda i decessi, tutti presentano comunque con un quadro patologico cronico medio-grave (diabete, hiv, tb, cardiopatie, etc.).
A inizio luglio anche l'HDP di Luanda ha ricoverato i primi pazienti. Dai test effettuati, 2 sintomatici sono risultati positivi, che sono poi deceduti. Per questo, sono stati messi in isolamento i pazienti e i tecnici del reparto di medicina ed è stata fatta una valutazione del rischio. Tutti i test hanno dato fortunatamente risultato negativo. Tra le misure di sicurezza interne prese, l'HDP ha attivato un call center per dare informazioni e prenotare le visite specilistiche. Inoltre, ha aumentato i punti per il lavaggio della mani, sta facendo formazione sull’uso corretto e responsabile dei DPI e ha aumentato la capacità diagnostica del laboratorio.
A preoccupare rimane però la recente scelta del governo di delegare alla rete sanitaria primaria (centri di salute periferici) la responsabilitá di occuparsi dei confermati sia lievi che gravi. Infatti, il sistema sanitario pubblico è già molto fragile e, senza un adeguato supporto di mezzi e risorse, questo rischia il collasso.
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