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Aggiornamento Ucraina

A distanza di oltre un anno dall’inizio della guerra la vita prosegue a singhiozzo in Ucraina, seguendo il ritmo dei bombardamenti che a turno colpiscono un po’ tutto il territorio.
Tantissimi sono i profughi interni, fuggiti dalle zone dove si combatte per rifugiarsi in aree solo appena più sicure. Innumerevoli le famiglie divise, i bambini separati dai genitori oppure orfani, le donne sole con i mariti al fronte, gli anziani strappati alle loro case.
Si possono solo immaginare i traumi che queste persone affrontano ogni giorno, anzi ogni ora perché qui si vive nella precarietà più assoluta, in attesa di una sirena o di un botto che fa crollare il cielo sopra la testa. Le persone più fragili, come gli orfani e i disabili, sono doppiamente in difficoltà e molto spesso non possono contare su nessun aiuto.
È questo il contesto in cui opera oggi la Fondazione Don Calabria Ucraina, impegnata fin dall’inizio del conflitto a dare un sostegno materiale e psicologico a tanti bambini e ai loro genitori. Prima del 24 febbraio 2022 le attività della Fondazione erano concentrate su Kharkiv. Dopo l’invasione russa dello scorso anno, le città è stata tra le più martoriate dai bombardamenti e la maggior parte degli abitanti ha dovuto cercare rifugio altrove. Alcuni operatori della Fondazione si sono trasferiti e anche la maggior parte dei bambini sono scappati.
Ma nonostante le gravi difficoltà la Fondazione Don Calabria Ucraina, sostenuta dall’Opera in Italia, Don calabria Missioni e da molti benefattori, ha continuato a dare sostegno concreto sul territorio adattandosi alla situazione così mutevole e agli enormi bisogni della popolazione.
Attualmente le sedi operative sono tre: a Kharkiv nella parte orientale del Paese al confine con la Russia, a Cernihiv che si trova a 150km a nord di Kiev verso il confine con la Bielorussia, e infine a Stryi, vicino a Leopoli nella parte occidentale a pochi km dalla Polonia. I centri diurni sono aperti dal lunedì al sabato, salvo allarme bombardamenti. In quel caso l’attività viene portata avanti, almeno parzialmente, nei rifugi sotterranei. Tra le attività dei centri troviamo il sostegno psicologico. La guerra infatti comporta lutti, sofferenze, separazioni e traumi difficili da superare specialmente per i più giovani. Ecco dunque che gli operatori della Fondazione hanno ritenuto fondamentale proporre momenti di consulenza psicologica per bambini e genitori, gruppi di parola per le madri costrette a emigrare senza i mariti, sessioni di arteterapia dove le persone possono esprimere i propri disagi ed elaborare le paure.
Dal momento che spesso uscire di casa è rischioso, si è pensato di offrire anche sostegno online. Per questo la Fondazione ha sviluppato una piattaforma educativa dove poter svolgere alcune attività a distanza con i bambini e le consulenze psicologiche rivolte agli adulti. Sulla piattaforma si fanno lavori con gruppi di parola e gruppi di approfondimento su tematiche educative, seminari di formazione per operatori e volontari, incontri individuali di supporto ai genitori colpiti dalle ostilità.
Infine, la Fondazione collabora con vari organismi quali Caritas e chiese locali nella distribuzione degli aiuti, come generi di prima necessità, per coloro che hanno perso tutto.